Una ruota, una pallina, 36 numeri divisi tra rossi e neri e uno o due zeri (anche se qualcuno sta pensando addirittura di tornare ad introdurre il terzo). La roulette è uno dei giochi più amati al mondo anche per la semplicità che la accompagna.

La “piccola ruota”, che si dice essere un’invenzione del grande matematico francese Blaise Pascal è sempre in prima fila quando si tratta di andare a giocare al casinò, reale o online che sia.

E nel corso degli anni, per non dire dei secoli, sono in tanti quelli che hanno provato a capire se esiste effettivamente un metodo per individuare in quale dei 37 o 38 settori finirà la pallina.

Il bonus di benvenuto del casinò di William Hill

Sì, perché le puntate esterne che pagano una volta la posta (come rosso/nero, alto/basso e pari/dispari) sono divertenti e offrono buone probabilità di vincere, ma quello che sognano tutti è di azzeccare il numero singolo, quello che fa portare a casa ben 35 volte la posta messa in palio.

Ecco perché avere un’idea dei numeri con più probabilità di uscire è un qualcosa a cui si dedicano in molti che non hanno le capacità predittive di Henry Sugar, personaggio fortunato del film girato da Wes Anderson per Netflix!

LA ROULETTE E LA FISICA

Del resto, la roulette nei casinò è principalmente, se non solamente, questione di fisica. Il croupier gira la ruota e lancia la pallina, che comincia a balzare da un settore a un altro, fino a interrompere la sua corsa all’interno di uno solo, facendo vincere o perdere tutti quelli che hanno lasciato la loro puntata sul tavolo.

Ma se è fisica, potrebbe domandarsi chiunque, il risultato è soggetto a leggi e formule, dunque può essere calcolato. Sì, ma non è così semplice, altrimenti chiunque si avvicini a una roulette diventerebbe immediatamente ricco. 

Puntate alla roulette

In gioco ci sono così tante forze e tante variabili (la velocità con cui gira la ruota, la forza con cui viene lanciata la pallina, l’angolo di incidenza della pallina sul primo settore e così via, solamente per citare le prime che vengono in mente) che per un calcolo preciso in tempo reale della traiettoria della pallina e quindi di dove dovrebbe fermarsi a fine corsa ci vorrebbe un computer.

LA PREVISIONE VISIVA DELLA ROULETTE

Che naturalmente esiste, con microchip e rilevatori di movimento sempre più potenti, ma che non può certo essere portato con sé alla roulette, perché, ovviamente, sarebbe considerato un modo di barare!

L’altro metodo legato all’applicazione diretta della fisica è quello della previsione visiva, che implica un’osservazione in tempo reale della velocità della ruota e di quella della pallina, per dedurne la traiettoria probabile per puntare all’ultimo momento possibile.

La difficoltà sta ovviamente nel fare un calcolo, che di per sé è già molto semplificato, tenendo in considerazione diverse variabili e anche la velocità con cui è necessario portarlo a termine. Ma questo, perlomeno, non è considerato barare.

LA FIRMA DEL CROUPIER DELLA ROULETTE

C’è anche una teoria che riguarda il modo in cui il croupier effettua le manovre di gioco. La teoria suggerisce che l’addetto del casinò abbia una certa influenza per stabilire in quale zona della ruota finirà la pallina, in particolare attraverso il modo in cui gira la ruota.

Il concetto è abbastanza semplice: se il croupier gira la ruota sempre alla stessa maniera, partendo dallo stesso punto e con la stessa velocità, aumentano le probabilità che la pallina finisca con una frequenza maggiore in una determinata parte della ruota. E anche se non è possibile stabilire con certezza su quale numero, già averne una manciata su cui puntare può aiutare.

Ma la domanda si pone: per quale motivo dovrebbe il croupier girare la ruota sempre allo stesso modo alla live roulette? Il punto è che è probabile che non se ne accorga neanche. La memoria motoria porta a compiere azioni ripetitive (come lo è il girare la ruota e lanciare la pallina per chi lavora in un casinò) con livelli di forza e/o di ampiezza di movimento sempre molto simili.

La pallina della roulette

Dunque, questa teoria punta sull’idea che il croupier, un po’ come in una catena di montaggio, ripeta gli stessi movimenti e ottenga più o meno di frequente gli stessi risultati. Peccato che i casinò, essendone venuti a conoscenza, allenino ormai costantemente i propri croupier a non effettuare movimenti ripetitivi durante il loro lavoro…

LA LEGGENDA DELLA RUOTA SBILANCIATA

E poi c’è il sogno, altroché consigli roulette, di tutti quanti quelli che giocano alla roulette: la ruota sbilanciata. Ovvero una ruota che, per difetto di fabbricazione o di funzionamento, tende a far uscire un determinato numero (o una determinata serie di numeri sempre nella stessa zona) con maggiore frequenza.

Per sapere se una roulette è effettivamente sbilanciata, però, bisogna osservarne i risultati molto a lungo. Il fatto che in una serie di giri escono costantemente numeri vicini può non essere un indizio che la ruota sia effettivamente sbilanciata, ma semplicemente un risultato casuale.

Per stabilire se c’è un pattern bisogna osservare così tanti giri che i risultati si avvicinano alle vere probabilità, ovvero che ogni numero sulla ruota ha il 2,7% di probabilità di uscire. Se a quel punto c’è un numero (o ce ne sono di più) che si discosta in positivo da questa media, allora si può pensare che la ruota sia davvero sbilanciata. 

IL CASO JAGGER A MONTECARLO

Ci sono un paio di storie da film sul casinò che raccontano di giocatori che sono stati in grado di scoprire e di sfruttare delle ruote sbilanciate. Il più famoso è Joseph Jagger, che negli anni Settanta dell’Ottocento ha vinto 65mila sterline alla roulette a Montecarlo. Studiando le sei ruote del casinò, Jagger si è accorto che una delle sei era effettivamente sbilanciata e faceva uscire con maggiore frequenza 9 dei 36 numeri.

Le fiches alla roulette

Questo gli ha permesso di vincere parecchio, anche se il casinò ha cercato di controbattere spostando le ruote per non fargli capire quale fosse quella giusta.

Molto più recentemente, negli anni Novanta del XX secolo, lo spagnolo Gonzalo Garcia-Pelayo ha scoperto che una delle ruote del casinò di Madrid era sbilanciata, vincendo quasi un milione di euro.

Il casinò lo ha denunciato, ma il giudice ha dato ragione al giocatore, sostenendo che sta al casinò stesso prendersi cura del funzionamento delle proprie roulette.

Dunque, trovare una ruota sbilanciata aiuta eccome. Ma, evidentemente, con le roulette moderne è sempre più raro trovarne una che lo sia davvero. Anche perché di solito chi ne trova una non va certo a raccontarlo in giro!

Francesco si occupa di sport e storia e scrive di casinó e giochi. La qualità senza risultati è inutile, il risultato senza qualità è noioso