LA STORIA DELLO SHAKHTAR DONETSK

Quando all’inizio degli anni Novanta, in seguito alla dissoluzione dell’Unione Sovietica, sono nati i campionati delle nazioni una volta facenti parte dell’URSS, la storia di quello ucraino sembrava già segnata.

Del resto da quelle parti c’è la Dinamo Kiev, un club che anche nel periodo sovietico era stato in grado di rivaleggiare con le squadre russe, riuscendo anche a conquistare due Coppe delle Coppe e a esprimere ben due Palloni d’Oro, Oleg Blochin e Igor Belanov.

Dunque, l’idea che qualcuno riuscisse a competere con la Dinamo sembrava assurda. Eppure nel corso dei decenni i calciatori della capitale hanno scoperto che qualcuno poteva rendergli la vita difficile: lo Shakhtar Donetsk.

Tra l'altro, non siamo ai numeri dei precedenti con la Dinamo Kiev, ma lo Shakhtar ha giocato tante volte contro club italiani!

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LO SHAKHTAR HA VINTO ANCHE UNA COPPA UEFA

Una sorpresa a dire poco, soprattutto considerando quella che fino al 1991 era stata la tradizione calcistica del club arancione e nero: nata nel 1936 come Stachanovec (in onore al celebre minatore ucraino, un mito nell’URSS), la squadra aveva vinto 4 coppe dell’Unione Sovietica e una Supercoppa, non riuscendo mai a inserirsi nella lotta per il titolo, salvo due stagioni terminate al secondo posto del torneo.

Ma dall’indipendenza dell’Ucraina, il palmares racconta decisamente un’altra storia. Lo Shakhtar può infatti vantare ben 15 campionati nazionali (appena uno in meno della Dinamo Kiev), 14 coppe d’Ucraina (record nazionale, davanti alle 13 della Dinamo) e 9 supercoppe (primato stavolta in coabitazione con i rivali).

I calciatori dello Shakhtar Donetsk festeggiano la vittoria della Coppa Uefa

Ma nella sua bacheca il club ha anche aggiunto una coppa europea, la Coppa UEFA, tra l’altro l’ultima con questa denominazione prima di diventare Europa League, vinta nel 2009, da favorita per le quote vincente Europa League, al termine di una finale contro i tedeschi del Werder Brema terminata ai supplementari.

Insomma, una storia di successi soprattutto nel decennio 2010/2020, con ben nove vittorie del campionato ucraino e i quarti di finale di Champions League raggiunti nella stagione 2010/11.

QUANTI CAMPIONI LANCIATI DALLO SHAKHTAR

Il periodo di maggior splendore dello Shakhtar è anche coinciso con quello in cui il campionato ucraino ha attratto calciatori importanti. E non è un caso che molti giocatori che poi sono finiti a giocare nelle big europee, spesso sudamericani, abbiano mosso i primi passi nel calcio europeo che conta proprio in arancione e nero.

L’ultimo in ordine di tempo a fare il grande salto è stato Mykhaylo Mudryk, acquistato dal Chelsea per 70 milioni nel 2023, ma tra i nomi che hanno fatto grande lo Shakhtar ci sono Luiz Adriano, Henrikh Mkhitaryan, Fred, Fernandinho, Willian, Douglas Costa, tutti calciatori che poi hanno ottenuto risultati eccellenti nelle loro esperienze in grandi club.

Oltre all’armeno ex Roma, la Serie A attuale vede protagonisti altri giocatori passati nel club, come Ruslan Malinovsky, in forza al Genoa, il terzino destro brasiliano Dodò, attualmente alla Fiorentina, e David Neres, che ha iniziato molto bene la sua prima annata al Napoli.

A proposito del rapporto con l’Italia, nel corso degli anni sono tanti altri quelli che dallo Shakhtar sono volati direttamente Italia con risultati diversi, come appunto Luiz Adriano (che non è andato benissimo al Milan), Fernando (meteora della Sampdoria), Marcos Antonio (anche lui durato poco alla Lazio).

E sempre rimanendo in tema tricolore, lo Shakhtar non si è fatto mancare gli italiani, sia in campo (Cristiano Lucarelli) che in panchina (Roberto De Zerbi), anche se entrambe le esperienze sono durate poco.

DOVE GIOCA OGGI LO SHAKHTAR DONETSK

Impossibile non sottolineare però come nell’ultimo decennio allo Shakhtar le cose siano cambiate parecchio e per motivi non attinenti al calcio.

La situazione geopolitica che coinvolge ormai dal 2014 l’Ucraina e la Russia, con particolare attenzione con il Donbass, la regione dove si trova Donetsk, ha costretto il club a una rilocazione geografica, prima a Leopoli, poi a Charkiv e infine a Kiev, dove la squadra gioca le sue partite casalinghe in campionato, mentre quelle europee vengono disputate in campo neutro.

E la situazione generale del paese ha anche modificato non poco l’appeal del campionato ucraino, costringendo tutte le squadre, in particolare proprio lo Shakhtar che da sempre punta molto sul mercato sudamericano, a guardare molto di più al mercato interno.

IL CALCIOMERCATO 2024 DELLO SHAKHTAR

Lo dimostra abbastanza bene il mercato estivo 2024 dello Shakhtar, che ha dato al tecnico, il bosniaco Marino Pušić, una squadra per forza di cose parecchio rinnovata.

Sono infatti parecchi i calciatori che hanno lasciato il club sia in prestito che svincolandosi a causa della situazione di equilibrio precario che vive l’Ucraina. Se ne sono andati a titolo gratuito giocatori importanti, come l’ex Sassuolo Marlon, ma anche due senatori come Yaroslav Rakitsky e Dmytro Chyngyrskyi.

Il portiere dei Minatori

Per fortuna lo Shakhtar può contare su un ottimo settore giovanile, che continua a produrre calciatori di assoluto rilievo. Il più quotato al momento attuale è certamente il trequartista Georgiy Sudakov, cresciuto nel club e passato in prima squadra nel 2021, che non solo ha raggiunto una valutazione di mercato da 35 milioni di euro, ma è anche costantemente parte della nazionale ucraina.

Tra i calciatori importanti rimasti nonostante tutto c’è anche il difensore Mykola Matvienko, che a parte due brevi esperienze in prestito ha passato tutta la sua carriera dal 2015 allo Shakhtar ed è anche lui una colonna della nazionale, con 70 presenze.

IL MONTE INGAGGI DELLO SHAKHTAR

E per quanto riguarda gli ingaggi? Al momento attuale è complicato fare stime, ma di certo il club spende molto meno rispetto agli anni in cui aveva la possibilità di attrarre calciatori più facilmente.

Il monte ingaggi più alto lo Shakhtar lo ha messo in campo nella stagione 2018/19 spendendo 25 milioni di euro per i calciatori, scesi poi a poco più di 20 milioni per la stagione 2019/20 e crollati già a 17 milioni nella prima annata post-pandemica.

Pedrinho, talentuoso tornante brasiliano

Che i contratti offerti siano decisamente al ribasso lo dimostra il fatto che Taras Stepanenko ha firmato nel 2021 un contratto da 1,2 milioni di euro, accettando poi di giocare senza stipendio nel primo periodo del riacutizzarsi del conflitto e poi riducendo alla metà i suoi incassi per non mettere in difficoltà il club.

GLI STIPENDI DEI CALCIATORI DELLO SHAKHTAR

Lo stesso Sudakov ha firmato a febbraio 2024 un rinnovo di contratto con lo Shakhtar, andando a prolungare rispetto alla scadenza a dicembre 2024, aggiungendo una clausola da 150 milioni di euro. Il calciatore ha motivato la firma con il rispetto per la società e la volontà di far incassare di più dalla sua futura cessione, spiegando che ha ricevuto un aumento di stipendio.

Ma se le offerte di Juventus e Napoli da poco meno di 2 milioni a stagione gli avrebbero permesso di triplicare quello precedente, si capisce come difficilmente il nuovo accordo supererà il milione.

E visto che le stelle dello Shakhtar di qualche anno fa come Tete, Marlos e Bernard, funambolo che tra assist e dribbling ha fermato più volte le quote del calcio live, avevano più o meno contratti da 500mila euro a stagione (grazie all’arrivo da quasi sconosciuti dal Brasile), si può immaginare un monte ingaggi totale che non supera i 15 milioni.

Eppure, risultati alla mano con due campionati consecutivi vinti, i Minatori non si arrendono...

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da Alamy.

Francesco si occupa di sport e storia e scrive di casinó e giochi. La qualità senza risultati è inutile, il risultato senza qualità è noioso