QUANTI CAMPIONI PROTAGONISTI A PALERMO
Quando nel 2019 il Palermo ha dichiarato fallimento, il calcio italiano che conta ha perso temporaneamente un club che nell’ultimo ventennio era diventato grande protagonista della Serie A.
Al Renzo Barbera sono passati calciatori che hanno scritto la storia del pallone tricolore, tra campioni del mondo come Luca Toni, Andrea Barzagli, Cristian Zaccardo, Fabio Grosso e Simone Barone, e stelle come Edinson Cavani, Javier Pastore e Paulo Dybala.
IL CITY GROUP COMPRA IL PALERMO
Ripartiti dalla D, i rosanero hanno cominciato un percorso che ha come obiettivo il ritorno tra i grandi.
Dopo la promozione in C, arrivata nella prima stagione dopo il fallimento, nella primavera 2022 le buone notizie sono state due: il ritorno in B e l’acquisizione del 95% delle quote societarie da parte del City Group, la holding legata all’Abu Dhabi United Group e che è proprietaria, tra le altre, anche del Manchester City.
Il progetto dunque ha visto un’accelerata importante, anche se nelle due stagioni passate tra i cadetti finora la squadra si è fermata prima al nono posto e poi alle semifinali dei playoff.
Ma il club ragiona con in testa la Serie A e la sessione estiva del mercato 2024 del Palermo è stata abbastanza movimentata, sia in entrata che in uscita, anche se a vedere il bilancio complessivo (10 milioni di passivo) si potrebbe pensare che il club abbia deciso solamente di comprare e non di vendere.
La realtà è che rispetto alla scorsa stagione sono partiti diversi calciatori, ma nessuno di loro ha permesso ai rosanero di guadagnare sul suo cartellino. Hanno lasciato il Renzo Barbera a titolo gratuito il portiere Mirko Pigliacelli, il centravanti Edoardo Soleri, specialista, anche per il calcio live del gol da subentrante!
Ancora, i difensori Ivan Marconi e Massimiliano Doda, alcuni sono partiti in prestito come Leo Stulac e Simon Graves (quest’ultimo con diritto di riscatto a favore del PEC Zwolle) mentre altri ancora hanno terminato il loro prestito e sono tornati alla squadra di appartenenza, come nei casi di Chaka Traorè (Milan), Liam Henderson (Empoli), Mamadou Coulibaly (Salernitana) e Leonardo Mancuso (Monza).
IL RITORNO DI SIRIGU E L'INGAGGIO DI HENRY
A fronte di parecchi movimenti in uscita ce ne sono stati altrettanti in entrata. Il calciatore più costoso di questa sessione di mercato è stato il francese Jeremy Le Douaron, ala sinistra classe 1998, acquistato per 4 milioni dal Brest.
Dalla Francia, più precisamente dal Nantes, è arrivato anche un altro esterno offensivo, Stredair Appuah, pagato 1,5 milioni, mentre quasi tutto il resto dei nuovi proviene dall’Italia.
Dalla Serie A il Palermo ha preso Alexis Blin dal Lecce (1,5 milioni), Niccolò Pierozzi dalla Fiorentina (1 milione) e Thomas Henry, arrivato in prestito oneroso (300mila euro) dal Verona con obbligo di riscatto in caso di promozione.
Dalla B invece è arrivato il difensore centrale Dimitrios Nikolaou dallo Spezia per 1,5 milioni, mentre un altro prestito oneroso con riscatto è quello del difensore turco Rayyan Baniya, costato 450mila euro e acquistabile a titolo definitivo con altri 3,5 milioni.
Capitolo a parte meritano i calciatori arrivati a titolo gratuito, come Valerio Verre, svincolato dalla Sampdoria, Alfred Gomis, la cui ultima esperienza è stata in Francia al Rennes, ma soprattutto Salvatore Sirigu, tornato nella squadra che lo ha lanciato nel grande calcio dopo aver lasciato il Fatih Karagumruk.
Tra entrate e uscite, il Palermo ha mantenuto un monte ingaggi abbastanza simile a quello della scorsa stagione, che si aggirava sui 20 milioni di euro lordi. Partiti calciatori in prestito ma dagli ingaggi molto pesanti (come Mancuso o Henderson), il club ha potuto ripartire meglio la cifra stanziata per gli stipendi.
GLI STIPENDI DEI CALCIATORI DEL PALERMO
E la maggior parte dei calciatori della prima squadra, almeno quelli titolari, si aggirano sul milione di euro a stagione. Il più pagato è Baniya, che porta con sè il contratto con il Trabzonspor da 1,3 milioni di euro all’anno.
Lo segue un altro nuovo arrivo, ovvero Nikolaou, che ha firmato fino al 2028 per una cifra vicina agli 1,2 milioni. E poi c’è un ampio gruppo di calciatori, tra vecchi e nuovi, che guadagna più o meno un milione di euro lordo a stagione.
Tra chi c’era già la scorsa stagione spuntano i nomi di Federico Di Francesco, Matteo Brunori, straordinaria opzione di marcatore per le quote calcio, Roberto Insigne e Fabio Lucioni, mentre i nuovi arrivi che rientrano in questa categoria sono Verre, Le Douaron, Henry e Blin.
Il resto della rosa è al di sotto del milione di euro, con due casi perlomeno particolari che riguardano i portieri rosanero.
Il titolare è il giovane Sebastiano Desplanches, arrivato nella scorsa stagione, che ha firmato fino al 2028 per circa 200mila euro a stagione. Guadagnerà invece il doppio Sirigu, che torna a Palermo dopo tredici anni e ha accettato sia il ruolo di chioccia del collega che un ingaggio molto più basso rispetto a quelli a cui è stato abituato in carriera.
DIONISI HA FIRMATO UN BIENNALE CON IL PALERMO
Per quanto riguarda l’allenatore, dopo che nella scorsa stagione sulla panchina si erano alternati Eugenio Corini e Michele Mignani, il City Group ha puntato su Alessio Dionisi.
Il tecnico toscano, che nelle ultime tre annate ha guidato il Sassuolo, ha accettato di tornare in B viste le ambizioni rosanero. La scelta non è casuale, perchè l’ultima esperienza tra i cadetti di Dionisi è quella con l’Empoli nella stagione 2021/22, con i toscani trascinati alla promozione diretta e alla vittoria del campionato.
Con i contratti di Corini e Magnani entrambi terminati a giugno 2024, il Palermo ha potuto proporre al suo nuovo allenatore un contratto pluriennale, da due stagioni con la possibilità di prolungare per una terza.
Ancora nessuna informazione sullo stipendio del toscano, che però nella scorsa stagione guadagnava un milione di euro netto, dunque dovrebbe essere sceso, ma non di troppo, da quella cifra.
QUANTE SQUADRE GESTISCE IL CITY GROUP
Non che il denaro sia un problema per il City Group, che però, al di fuori dell’eccezione legata al Manchester City, ha cercato per le sue squadre satellite (che oltre al Palermo comprendono anche il Troyes in Francia, il Girona in Spagna, il Lommel in Belgio, il Bahia in Brasile, il New York City in MLS, Il Melbourne City in Australia, il Montevideo City Torque in Uruguay e il Mumbai City in India, più quote di minoranza degli Yokohama Marinos in Giappone e dello Shenzen in Cina) di mantenere un certo equilibrio nelle spese.
Ma gli obiettivi, chiaramente, restano altissimi. E con una proprietà del genere, ricchissima e capace di catapultare i Citizens in cima al mondo, non ci si poteva aspettare altro.
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