IL BARI RISPETTATO CLUB ITALIANO

Quando nel luglio 2018 il Bari è stato estromesso dalla Serie B ed è fallito, il calcio italiano ha perso, almeno temporaneamente, una grande protagonista.

Tra i club di calcio del sud, la società pugliese è infatti quella della sua regione con la miglior tradizione sportiva, con ben 33 partecipazioni al massimo campionato e anche la vittoria della Mitropa Cup nel 1990.

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LA RISALITA DEL BARI DALLA D

Proprio grazie a questa tradizione, la società è rinata dalle sue ceneri in Serie D, con alla guida la famiglia De Laurentiis, che già aveva fatto un percorso simile quindici anni prima con il Napoli.

Ma se qualcuno si aspettava un ritorno rapido e trionfale nel calcio dei grandi, aveva capito male.

In linea con la sua storia molto particolare (come illustra benissimo il precedente fallimento, quello del 2014, immortalato nel documentario “Una meravigliosa stagione fallimentare”), il Bari ha dovuto sudare sette camicie per riprendersi il suo posto nella piramide del pallone tricolore.

Dopo la promozione immediata dalla D alla C, i biancorossi sono infatti rimasti impelagati nella terza serie per tre stagioni, tra l’altro partendo costantemente da favorita per le quote calcio, con il monte ingaggi più alto della categoria e pagando stipendi da serie maggiore, prima di ottenere la promozione diretta in B.

La prima annata nella cadetteria ha visto la squadra arrivare alla finale play-off, persa contro il Cagliari all’ultimo respiro, mentre in quella 2023/24 i pugliesi hanno flirtato a lungo con la retrocessione, chiudendo al diciassettesimo posto e vincendo, con una prestazione di carattere nel ritorno a Terni, i play-out.

Insomma, il Bari è abituato alle montagne russe, come dimostrano anche i tre mercati fatti in Serie B.

IL CALCIOMERCATO DEL BARI

Il primo, quello dell’anno del ritorno, ha visto 8 milioni di spese e zero entrate, il secondo al contrario è stato contraddistinto da 14 milioni dalle cessioni e appena un milione in acquisti.

E quello della stagione 2024/25? Da un punto di vista economico è stato molto poco movimentato, con 800mila euro per gli acquisti e 770mila dalle cessioni. Ma la realtà è che al San Nicola sono arrivati tantissimi calciatori nuovi, la maggior parte dei quali in prestito.

Tra quelli approdati a Bari a titolo definitivo ci sono il fortissimo Giuseppe Sibili, riscattato dal Pisa, sempre ottima opzione di marcatore per il calcio live, Vincenzo Onofrietti, che si è liberato dalle giovanili del Borussia Dortmund, Alessandro Tripaldelli, arrivato dal Sassuolo, e Giacomo Manzari, proveniente dalla SPAL.

Giuseppe Sibilli

Poi tutti a titolo provvisorio, spesso dalla Serie A. Il nome più altisonante è certamente quello di Kevin Lasagna, arrivato dal Verona, ma ci sono anche Boris Radunovic dal Cagliari, Nunzio Lella e Andrija Novakovich dal Venezia, Lorenzo Sgarbi, Coli Saro e Nosa Obaretin dal Napoli, Andrea Favilli dal Genoa e Costantino Favasuli dalla Fiorentina.

Tra gli addii c’è certamente da menzionare quello di Valerio Di Cesare, il capitano biancorosso, che ha sognato di lasciare il calcio dopo aver riportato il Bari in Serie A, ma che si è dovuto “accontentare” di appendere gli scarpini al chiodo a 41 anni dopo aver contribuito al ritorno in B e all’ultima salvezza.

Tra gli altri che hanno lasciato al San Nicola ci sono anche quelli che erano arrivati in prestito lo scorso anno, come George Puscas (dal Genoa), il portiere brasiliano Brenno (dal Gremio) o l’ala destra Yayah Kallon (dal Verona).

IL MONTE INGAGGI DEL BARI CALCIO

Logico dunque che nel monte stipendi del Bari, che si aggira sugli 11 milioni di euro lordi all’anno, ci siano calciatori che sono arrivati in prestito e portano con sè i contratti con le squadre che detengono il loro cartellino. E non sorprende quindi che nel podio dei più pagati ci siano proprio tre giocatori non di proprietà del club.

Il “paperone” è Favilli, forte del suo accordo con il Genoa da 1,2 milioni di euro a stagione. La stessa cifra più o meno che guadagna Lasagna secondo il suo contratto con il Verona, mentre a chiudere la top 3 c’è Radunovic, che a Cagliari guadagnava circa 900mila euro.

E tanto per voler fare un raffronto con gli anni passati, si parla di tutti calciatori che percepiscono di meno di quanto non facesse Mirco Antenucci nei tempi in cui era il più pagato di tutta la Serie C.

Un'esultanza dei calciatori del Bari

GLI STIPENDI DEI CALCIATORI DEL BARI

Per quanto riguarda i calciatori effettivamente di proprietà del Bari, quello con lo stipendio più alto è Francesco Vicari, anche lui vicino ai 900mila euro a stagione e con un contratto con i biancorossi che terminerà nel giugno 2027.

Cifre simili per Ahmad Benali, con la differenza che l’accordo tra il club e il centrocampista libico è in scadenza alla fine della stagione 2024/25. A circa 800mila euro c’è un altro calciatore in prestito, Cesar Falletti, arrivato dalla Cremonese portandosi dietro il suo ingaggio, mentre Tripaldelli ha accettato un accordo da 700mila euro fino al 2027.

Poi le cifre scendono parecchio, perchè il resto della rosa è tutto al di sotto dei 500mila euro a stagione, sia tra chi come il croato Lorenco Simic è in prestito, che per quelli che invece hanno un contratto definitivo come il riscattato Sibilli.

LONGO DOPO LA STAGIONE DA 4 ALLENATORI

Ultima considerazione da fare, quella sull’allenatore. Dopo la scorsa stagione, con quattro tecnici sulla panchina (Michele Mignani, Pasquale Marino, Giuseppe Iachini e Federico Giampaolo), il club ha deciso di fare tabula rasa affidandosi a Moreno Longo.

L’allenatore piemontese, che nella scorsa stagione ha guidato il Como per 12 giornate, è stato ingaggiato con un contratto biennale con prolungamento automatico in caso di promozione in Serie A.

Perchè in fondo, nonostante le difficoltà (e le paure) dello scorso anno, l’obiettivo della famiglia De Laurentiis resta quello di riportare il Bari in A, pur sapendo benissimo che in caso di promozione bisognerà farsi da parte perchè una proprietà non può avere due club che giocano nella stessa categoria.

LA MEDIA DI SPETTATORI AL SAN NICOLA

Ma a vedere i numeri del San Nicola, si capisce come il pubblico barese sia eccome da massimo campionato.

La tifoseria del Bari

Nonostante una stagione non certo memorabile, lo scorso anno la media spettatori è stata di oltre 18mila, mentre nella prima annata di ritorno in B la media è stata di quasi 27mila spettatori, con il picco dei quasi 60mila che hanno assistito alla finale dei playoff contro il Cagliari.

Dunque, una città che ha fame di grande calcio. E che vuole tornare tra i grandi il prima possibile...

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da Alamy.

Francesco si occupa di sport e storia e scrive di casinó e giochi. La qualità senza risultati è inutile, il risultato senza qualità è noioso