Si fa presto a dire precocità, perlomeno in Serie A. In un mondo in cui i ragazzi maturano sempre più velocemente, non dovrebbe sorprendere molto vedere dei sedicenni giocare nel massimo campionato, ma la realtà è che nel torneo tricolore i club sono a volte molto restii a schierare quelli che sono poco più che ragazzini.

Il timore di bruciare un talento fa sempre capolino e spesso porta gli allenatori a centellinare le presenze e il minutaggio di chi invece magari è già pronto per un palcoscenico più importante.

Ed ecco spiegato perché tra i primati di precocità della Serie A c’è uno strano mix di giocatori molto recenti e di nomi che arrivano dai tempi (molto) andati.  

Il 25 novembre 2023, Francesco Camarda, entrando in campo a San Siro, con la maglia numero 73 del Milan, diventa, a 15 anni e 260 giorni, il calciatore più giovane di sempre a giocare in Serie A!

Parlando di attaccanti talentuosi e giovanissimi, non è primato assoluto, ma il calciatore del Frosinone Arijon Ibrahimovic è il primo 2005 a far gol in Serie A nel posticipo vittorioso della undicesima giornata del campionato 2023/2024 contro l'Empoli.

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DI WINSDOM AMEY IL PRECEDENTE PRIMATO 

E tanto per fare l’esempio più lampante, fino a Milan - Fiorentina, il record di calciatore più giovane a esordire in Serie A se lo era preso nel 2021 Wisdom Amey, difensore classe 2005 del Bologna, che il 12 maggio è sceso in campo nella partita tra i felsinei e il Genoa a 15 anni e 274 giorni.

Amey, inserito nella lista Next Generation del Guardian tra i migliori talenti nati nel 2005, aveva, così, infranto un primato che resisteva da parecchio, addirittura da prima della Seconda Guerra Mondiale.

Il calciatore che deteneva il record prima di lui era infatti Amedeo Amadei. Il “Fornaretto”, storico attaccante della Roma del primo scudetto, aveva infatti esordito in giallorosso il 2 maggio del 1937 nel match contro la Fiorentina a 15 anni e 280 giorni.

Prima di Amey a rischiare di prendersi il primato c’è stato Pietro Pellegri. Il centravanti, all’epoca al Genoa ha esordito alla stessa identica età di Amadei, 15 anni e 280 giorni, nel match tra il Grifone e la sua attuale squadra, il Torino. 

L'ESORDIO DEL PREDESTINATO RIVERA

Dietro la coppia di centravanti c’è poi una leggenda del pallone tricolore, Gianni Rivera, campione d’Europa 1968 e Pallone d’Oro 1969 (tra le altre cose). Il futuro “Abatino” ha esordito nel lontano 1959 a 15 anni e 288 giorni, nella partita tra l’Alessandria e l’Inter, con il club piemontese costretto a chiedere una deroga alla FIGC in quanto il giovane calciatore non era ancora sedicenne.

A chiudere la top 5 degli esordienti più precoci della storia della Serie A c’è un nome che si perde nelle pieghe del tempo, quello di Aristide Rossi. Il terzino, morto a causa di uno scontro di gioco nel 1937, ha fatto il suo esordio con la maglia della Cremonese (unico club della sua carriera) nella sua sola partita in Serie A, quella contro il Brescia, a 15 anni e 294 giorni.

Sono quasi gli stessi nomi quelli che formano la classifica dei giocatori più giovani scesi in campo da titolari. Se Amey per la prima dal primo minuto ha dovuto aspettare un anno dall’esordio (maggio 2022), non si può certo dire lo stesso per Amadei, che giocando in un periodo in cui non esistevano le sostituzioni ha decisamente giocato da titolare al suo esordio.

PELLEGRI SUBITO IN GOL NEL TOTTI DAY

La prima da titolare di Pellegri è invece arrivata a 16 anni e qualche mese, coincidendo, per uno strano scherzo del destino, con l’ultima partita della carriera di Francesco Totti, il 28 maggio 2017. Per quanto riguarda sia Rivera che Rossi, entrambi hanno giocato la loro partita d'esordio partendo tra gli undici iniziali.

E poi c’è un’altra classifica, quella dei marcatori più precoci. Pochi si sorprenderanno nel sapere che anche questa prevede nella top 5 alcuni dei nomi dei più giovani esordienti. Il record, questo sì, ce lo ha ancora Amadei, che è andato in gol a 15 anni e 287 giorni, la settimana successiva al suo esordio nel 5-1 della Roma contro la Lucchese.

Al secondo posto c’è Rivera, che a 16 anni e 68 giorni ha inserito il suo nome nel tabellino della sfida tra l’Alessandria e Sampdoria.

Sul podio ci finisce anche Pellegri, che con la rete, da primo marcatore per le quote calcio, proprio nella partita contro la Roma di Totti diventa il terzo marcatore più giovane della storia della Serie A con 16 anni e 72 giorni.

Al quarto posto c’è un altro nome del calcio che fu, quello di Gino Colaussi, che nel match tra Triestina e Ambrosiana-Inter del novembre 1930 fa gol a 16 anni e 243 giorni. A chiudere questa top 5 (da cui rimane fuori per una settimana l’ex CT azzurro Roberto Mancini) c’è Renato Buso, che a 16 anni e 10 mesi precisi ha segnato uno dei cinque gol con cui la Juventus ha battuto l’Ascoli nell’ottobre del 1986.

Buso con la maglia della Samp

Vale la pena di menzionare anche qualche altro record di precocità. Ce n’è uno per esempio che appartiene al “solito” Pellegri.

Con la doppietta realizzata nel 2017 contro la Lazio, in una sfida emozionante anche per il live calcio, a 16 anni e 112 giorni il centravanti ligure è diventato il più giovane calciatore a segnare una marcatura multipla, andando a superare un primato che resisteva da quasi 90 anni e che apparteneva al miglior marcatore di sempre della Serie A, Silvio Piola, autore di una doppietta a 17 anni e 104 giorni.

CAMARDA PRONTO A BATTERE ALTRI RECORD

E poi c’è quello di calciatore più giovane a esordire con la maglia della nazionale. A sfiorarlo di recente è stato Simone Pafundi, con la stellina dell’Udinese che è scesa in campo nei minuti finali del match contro l’Albania a 16 anni e 247 giorni.

Pafundi gioiellino dell'Udinese

Ma questa precocità non gli è bastata per prendersi il primato, che rimane fermamente…in dubbio.

C’è chi sostiene che sia nelle mani di Rodolfo Gavinelli, che nel lontano 1911 avrebbe esordito in azzurro ad appena 16 anni e 97 giorni nella partita tra Italia e Francia, ma non ci sono certezze sulla sua data di nascita. Più sicurezze le dà invece Renzo De Vecchi, che ha giocato la prima delle sue 43 partite in nazionale contro l’Ungheria nel 1910 ad appena 16 anni, 3 mesi e 23 giorni.

Insomma, alla fine si nota come, tra parecchi timori, i club italiani stiano cominciando a riscoprire i giovanissimi. Ma l’impressione è che fino a che non uscirà fuori il Lacine Yamal di turno (tanto per mettersi a confronto con La Liga e con il Barcellona, difficilmente il primato attuale di Amey verrà infranto da qualcuno che gioca in una big.

Il giovane Camarda

L’unico che sembra in grado di farlo è il classe 2008 Francesco Camarda, di proprietà del Milan. Ma essendo nato il 10 marzo, la finestra per segnare, prendendosi anche il primato di Amadei, rischia di chiudersi…

Pansa prepara contenuti calcistici e scrive testi sullo sport italiano. Le partite iniziano da 0-0: più divertente segnare un gol in più che subirne uno in meno