Che Olivier Giroud si prenda le prime pagine dei giornali dopo una partita è un qualcosa di abbastanza normale. Ma che il centravanti francese del Milan finisca sulla bocca di tutti non per un suo gol ma per una sua parata, beh, forse è abbastanza inatteso.

Eppure è esattamente quello che è successo nel match tra Genoa e Milan. Il portiere rossonero Mike Maignan è stato espulso in pieno recupero e Pioli aveva già esaurito i cinque cambi a sua disposizione.

E alla fine in porta ci è andato proprio Giroud, protagonista di un’uscita disperata sui piedi dell’attaccante genoano Puscas che ha salvato i tre punti, fondamentali per le quote Serie A, conquistati dal Diavolo grazie al gol di Pulisic.

Una scena, quella di un calciatore di movimento in porta, che non si vede molto spesso e che i cinque cambi dovrebbero aver reso ancora più improbabile. Eppure, tra precedenti recenti e più datati, Giroud non è certamente solo.

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WALKER AFFIDABILE ANCHE TRA I PALI

E non si può non cominciare da chi in porta non ci è finito a partita in corso, ma dal primo minuto. Si tratta, è proprio il caso di dirlo, della leggenda di Enzo Perez. L’argentino, che in teoria fa il mediano, è stato costretto a diventare portiere nel match di Copa Libertadores tra il suo River Plate e il Santa Fe nel maggio del 2021.

I Millonarios erano infatti alle prese con una rosa decimata dal COVID e non c’era un estremo difensore disponibile e registrato per la competizione continentale. Nessun problema, i guanti se li mette Perez, che subisce un solo gol ed è così importante nella vittoria del River per 2-1 che alla fine viene anche eletto uomo partita.

A proposito di competizioni continentali, qualche anno fa è toccato anche a Kyle Walker improvvisarsi portiere. Durante il match di Champions League tra il Manchester City e l’Atalanta, Guardiola si ritrova con un bel problema. A fine primo tempo il catalano è costretto a sostituire Ederson, infortunato, spedendo in campo il secondo portiere, Carlos Bravo.

Peccato però che Bravo si faccia espellere a una decina di minuti dalla fine. A quel punto Pep richiama Mahrez e spedisce in campo (anzi, in porta) Walker, che entra già con la maglia del portiere addosso. Nonostante un paio di interventi non proprio da manuale, l’inglese riesce a evitare il peggio.

Walker a San Siro

E alla fine della stagione, spunta una statistica assurda, anche per i più ingegnosi appassionati di scommesse online calcio: di tutti i portieri affrontati dall’Atalanta in quell’edizione di Champions League, l’unico a rimanere imbattuto è stato proprio il terzino!

LA SERATA DA RACCONTARE DI COSMIN MOTI

Ma si può fare persino meglio. Come nel caso di Cosmin Moti, terzino romeno che ha trovato fama imperitura come estremo difensore. Moti gioca con i bulgari del Ludogorets, che nell’agosto 2014 affrontano la Steaua Bucarest nell’ultimo turno di qualificazione in Champions League.

Cosmin Muti in tuffo

Il match va ai supplementari ma al minuto 118 il portiere Vladislav Stoyanov lascia i bulgari in 10. In porta ci va Moti, a cui tocca provare a parare i calci di rigore, non prima di aver cominciato la serie segnando il suo.

Alla fine il portiere improvvisato para due penalty e il Ludogorets non solo passa il turno, ma ottiene addirittura la sua prima storica qualificazione alla fase a gironi della Champions League.

Tornando in Italia, sono stati parecchi i casi in cui un giocatore di movimento non solo è finito in porta, ma è anche diventato l’eroe della giornata. E se non sono molti i portieri che possono vantarsi di aver parato un calcio di rigore a un Pallone d’Oro come Andriy Shevchenko, c’è addirittura un difensore che può metterlo nel curriculum.

BILICA IPNOTIZZA SHEVA A SAN SIRO

Novembre 1999, si gioca Milan-Venezia e i veneti rimangono senza portiere: Casazza esce a valanga proprio sull’ucraino, si becca il rosso e sono finiti i cambi. A quel punto a mettersi i guantoni è Fabio Bilica, centrale brasiliano, che incredibilmente ipnotizza Sheva, parandogli il rigore assegnato per il fallo di Casazza.

Purtroppo però il verdeoro non riuscirà a evitare la rete di Orlandini nel batti e ribatti successivo alla parata.

DI MICHELE REATTIVO ANCHE CON I GUANTI

Ma in Coppa Italia c’è una storia persino più assurda. Di solito, quando si rimane senza portiere si mette tra i pali qualcuno di alto, ma Luciano Spalletti, si sa, con la sua genialità delle convenzioni si fa un baffo.

E quindi quando nel novembre 2004, durante la partita di coppa tra Lecce e Udinese Samir Handanovic si fa espellere all’ultimo minuto, sul risultato di 4-5 per i friulani, il futuro CT azzurro sceglie il più improbabile degli estremi difensori: David Di Michele.

L’attaccante, che già aveva segnato una doppietta in quel match, si accomoda in porta e provvede a parare il calcio di rigore a Mirko Vucinic, decidendo così ulteriormente l’incontro.
Una scena simile si era vista anche un decennio prima in Inghilterra, nella penultima stagione della storia della First Division, quella 1990/91.

Nella partita tra Manchester City e Derby County il grande protagonista è l’irlandese Niall Quinn. Il centravanti prima segna il gol del vantaggio dei Citizens e poi, con il portiere Tony Coton espulso per fallo da ultimo uomo, para il rigore di Dean Saunders. Punti bonus per Quinn, perché il match con il City è quello che condanna il Derby alla retrocessione.

CRESPO E TERRY PORTIERI VOLANTI

Insomma, di storie assurde ce ne sono molte e l’elenco dei portieri improvvisati, volendo, è lunghissimo e pieno di nomi celebri.

Finire tra i pali al posto dell’estremo difensore è toccato a Hernan Crespo con la maglia del Parma, a John Terry per il Chelsea, a Ciccio Graziani in Coppa dei Campioni col Torino, a Samuel Eto’o ai tempi del Maiorca, a Rodrigo Palacio (con tanto di miracolo), a Rio Ferdinand o a Francisco Farinos, che si ritrova in porta da grande ex nella partita di Coppa UEFA tra Inter e Valencia dopo l’espulsione di Toldo.

Terry

Lo spagnolo si improvvisa esperto del ruolo e anche grazie alle sue parate il match finisce 1-1 e i nerazzurri passano il turno. E l’ultima menzione va a Damiano Tommasi, che nel 1997 in Roma-Perugia deve sostituire Giovanni Cervone, espulso per aver toccato il pallone con le mani fuori area.

Il centrocampista para la seguente punizione, fatto che passa alla storia non tanto per il risultato (che era già sul 4-1 per i giallorossi), ma per chi calciava: un certo Massimiliano Allegri…

Pansa prepara contenuti calcistici e scrive testi sullo sport italiano. Le partite iniziano da 0-0: più divertente segnare un gol in più che subirne uno in meno