Da quando, a partire dalla metà del XX secolo, l’uomo si è dedicato allo sviluppo dell’intelligenza artificiale, ci si è profondamente spaccati sul suo possibile impatto sulla vita di tutti i giorni e, più in generale, sul genere umano stesso.

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LA DEFINIZIONE DI INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Prima di tutto, però, meglio definire in maniera chiara l’intelligenza artificiale: si tratta della disciplina che si occupa di realizzare dei sistemi informatici che siano in grado di replicare il pensiero umano.

Il circuito di una AI

Più facile a dirsi che a farsi, considerando che per arrivare a un livello che sia in grado di somigliare davvero al ragionamento umano bisogna pensare a una serie di capacità (deduzione, ragionamento, capacità di risolvere problemi, pianificazione, apprendimento, linguaggio e tantissime altre) da implementare.

L'IMPATTO DELLA CHATGPT

Negli ultimi anni ha fatto molto scalpore ChatGPT, il chatbot basato proprio sull’intelligenza artificiale che si specializza nel conversare.

Non sono mancate le problematiche, come per esempio una conoscenza del post-2021 (ovvero l’anno in cui sono state fornite le informazioni) limitata a quanto il sistema ha potuto apprendere conversando con gli utenti, le accuse di pregiudizi negli algoritmi (un problema che ha coinvolto anche i generatori di immagini) e una certa prolissità nelle risposte, ma in generale lo sviluppo e l’utilizzo di ChatGPT ha messo sotto i riflettori l’utilizzo dell’intelligenza artificiale applicato a una serie di campi molto diversi.

LA STORIA DELL'AI CON IL MONDO DEL GIOCO

Tra cui, ovviamente, non poteva mancare il mondo dei casinò.

Il gioco, soprattutto quello online, ha già la sua buona dose di esperienza con l’intelligenza artificiale. Basterebbe pensare alla proliferazione degli appositi programmi (detti bot) che nel corso degli anni sono stati sviluppati per giocare a poker.

Quello più celebre è certamente Libratus, il bot che nel 2017 ha affrontato una serie di giocatori professionisti in match di No Limit Texas Hold’em uno contro uno, distruggendo letteralmente la concorrenza.

A differenza dei bot precedenti, Libratus non aveva una mappatura ben precisa delle azioni da compiere (che a un certo punto sarebbe diventata per forza di cose exploitabile), ma attraverso un algoritmo decideva l’azione da intraprendere di volta in volta. 

La reazione degli avversari è stata quella di sorpresa assoluta, con più di qualche giocatore che ha spiegato di aver avuto l’impressione di giocare con qualcuno che fosse in grado di vedere le sue carte. Se Libratus e i suoi successori, che con i nuovi progressi nell’AI sono ancora più pieni di risorse, fossero la normalità, si potrebbe dire che l’intelligenza artificiale sia in grado di distruggere il poker e, se applicata altrove, l’intera industria del gioco.

In realtà non è proprio così, perché Libratus e compagni sono programmi talmente complessi che per farli funzionare servono supercomputer con processori di calcolo futuristici che solo le grandi università possono mettere a punto.

COME I CASINÒ UTILIZZANO L'AI

Dunque, pensare che un avversario possa utilizzare un bot super-avanzato per giocare contro di noi in una partita online è perlomeno esagerato. 

Ma l’intelligenza artificiale sta comunque facendo i suoi primi timidi passi nel mondo dei casinò e probabilmente non nella maniera che ci si aspetterebbe. Chi infatti pensa a modelli di apprendimento destinati a dominare questo o quel gioco ha capito male. Sono i casinò stessi che ultimamente stanno sfruttando l’AI proprio per andare contro a chi opta per comportamenti illeciti.

Sono parecchi sia i siti che le poker room che attraverso le intelligenze artificiali controllano la regolarità delle attività. Se per esempio un giocatore gioca le sue mani a poker in maniera troppo perfetta, una AI se ne accorgerà immediatamente e lo segnalerà al sito stesso, che poi valuterà come comportarsi.

Per non parlare della possibilità di riciclaggio di denaro. Uno dei metodi più utilizzati per “legalizzare” somme di provenienza sospetta è infatti l’apertura di un conto gioco, con qualche puntata di valore minimo, con conseguente prelievo dell’intera somma, resa così “pulita”. Anche in questo caso l’AI, in grado di analizzare questi dati, può accendere i riflettori sulla situazione.

Una mano robottica con i dadi!

E rimanendo in tema, le intelligenze artificiali sono persino in grado di suggerire possibili situazioni di match fixing, se per esempio dovessero individuare picchi di giocate sospetti e/o provenienti da singoli indirizzi IP.

Inoltre, sull'importante tema della dipendenza, analizzando comportamenti, orari di accesso, livello di gioco e le perdite, è possibile segnalare utenti che potrebbero, più o meno consapevolmente, non essere in grado di giocare responsabilmente.

Ma gli studi dell’AI vanno anche oltre i semplici pattern di puntata o di gioco. Attraverso l’analisi del movimento del mouse degli utenti ci si può rendere conto anche dell’eventuale utilizzo parallelo di software proibiti, mentre esistono intelligenze in grado di smascherare chi tenta in maniera fraudolenta di accedere al conto di gioco altrui o addirittura di rubare l’identità online di una persona.

IL PROSSIMO PASSO, UN CROUPIER VIRTUALE?

E poi c’è un ambito in cui i casinò sono tentati di investire parecchio, ovvero la generazione di personale virtuale. Uno dei problemi principali dell’online è l’impersonalità del gioco, unito alla poca fiducia da parte del giocatore medio nei confronti delle macchine. Quando agli inizi dell’online ci si trovava a giocare a partite gestite dal computer, molti nutrivano sospetti nei confronti della regolarità della partita.

Anche per questo, oltre che per offrire un’esperienza che si avvicini sempre di più a quella di giocare in un casinò vero e proprio, le piattaforme hanno virato sull’utilizzo di croupier e mazzieri dal vivo, che indubbiamente danno un tocco in più a livello di immagine. Ma, dal punto di vista del casino live che rappresenta sempre un’azienda, si parla di un costo e non di poco conto.

Un robot con le carte

E considerando i passi da gigante nel settore (come dimostra il numero sempre crescente di falsi influencer social, creati con l'AI, che non solo chattano con i loro follower, ma pubblicano video e immagini di "se stessi" sempre più credibili), probabile che non ci sia da attendere molto per vedere presto dei croupier o dei mazzieri del tutto virtuali...ma parecchio credibili!

L'ennesima dimostrazione che l'intelligenza artificiale è destinata a cambiare radicalmente anche il settore del gioco d'azzardo, ma in maniere che forse il giocatore medio non riesce neanche a immaginare...

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da Alamy.

Francesco si occupa di sport e storia e scrive di casinó e giochi. La qualità senza risultati è inutile, il risultato senza qualità è noioso